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Test rilevamento insufficienza venosa con pletismografo

Presso la Farmacia Santi Cosma e Damiano si esegue il Test di rilevamento dell'insufficienza venosa con pletismografo.

Il test è effettuato durante l'anno in ben precise date, sempre proposte e preventivamente segnalate in farmacia e tramite il sito web.


PLETISMOGRAFO


COSA È UN PLETISMOGRAFO?
PletismografiaIl pletismografo Venoscreen È uno strumento per la diagnosi vascolare venosa che utilizza la reografia a luce riflessa.
È un metodo di misurazione che consente di valutare le condizioni delle vene, ed in maniera particolare il funzionamento delle valvole venose.
Il metodo LRR utilizza un sistema non invasivo a luce infrarossa.un sensore fotometrico misura la luce riflessa dalla pelle (misurazione dispersa) la cui intensità fornisce informazioni relative al volume del sangue nella pelle.

COSA È L’INSUFFICIENZA VENOSA?
L’insufficienza venosa cronica e la malattia varicosa sono molto diffuse, alcsm cvi anatomie beinvenen 79140d352c punto che si ritiene che circa il 65% delle donne ed il 53% degli uomini (almeno nel mondo sanitario occidentale) ne sia affetta.
Ma che cos’è l’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori e perché insorgono le varici, cioè quelle dilatazioni di solito di colorito blu, più o meno ampie e di varia estensione, spesso tortuose e delicate?
Il ritorno verso il cuore del sangue, ormai carico di anidride carbonica, proveniente dalle Danni Venosi e gambe pesanti 343x224estremità del corpo, specie degli arti inferiori, è garantito da una serie di valvole poste all’interno delle vene stesse, che sono i veri condotti che veicolano il sangue verso cuore e polmoni per un nuovo ciclo.
Se queste valvole per vari motivi si danneggiano, ecco L’insufficienza venosa, Cioè l’incapacità di scaricare adeguatamente i vari distretti degli arti inferiori e quindi una “stasi” venosa, che accentuandosi provoca una importante pressione del sangue all’interno delle vene superficiali, che per la loro delicata parete tendono a dilatarsi e quindi a provocare varici sempre più ampie e irregolari.
Quando purtroppo le vene safene (interna ed esterna) perdono la loro integrità valvolare, vengono a determinarsi delle alterazioni emodinamiche (cioè della circolazione venosa) le quali a loro volta coinvolgono altri distretti e ne scaturisce un circolo vizioso, per cui si accentuano sia le varici, sia l’insufficienza venosa.

QUALI SONO I SINTOMI?
Inizialmente possono comparire sensazione di peso e di insofferenza agli arti inferiori, crampi, gonfiore allegambe solidea caviglie, dolore lungo il decorso delle vene e delle varici, fino alle lesioni cutanee, comparsa di teleangectasie (i famosi capillari) tanto temute dalle donne soprattutto per l’aspetto estetico.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?
Fondamentale è la tempestività della diagnosi dell’insufficienza venosa e prima ancora la necessità di fare una adeguata prevenzione.
La familiarità per l’insufficienza venosa, cioè la condizione genetica di ciascuno di noi, è già un importante elemento di riferimento.se genitori e consanguinei n’erano, ogni sono affetti conviene essere vigili e magari sottoporsi ad una semplice visita specialistica. Obesità, sedentarietà, mestieri svolti con lunghe ore in posizione eretta, alcuni sport con grande sovraccarico degli arti inferiori, gravidanze e menopausa, disturbi ormonali (tiroide, surrenali, ovaie), alcune delle malattie croniche, come il diabete e la sclerodermia, sono tutti temibili fattori predisponenti.

I CONSIGLI UTILI

  • Seguire una dieta ricca di fibre e frutta che hanno un’azione benefica sui vasi e sulla circolazione
  • Effettuare attività fisica che prevede l’uso dei muscoli degli arti inferiori come lunghe passeggiate e fare le scale a piedi.sale scale
  • Durante la doccia massaggiare le gambe con acqua non calda.
  • Riposare con le gambe leggermente alzate il che favorisce il ritorno venoso durante la notte.
  • Evitare le fonti di calore dirette come tenere il computer sotto la scrivania.
  • Evitare i pantaloni molto stretti e tacchi troppo alti.
  • Limitare l’uso di sale nell’alimentazione per evitare la ritenzione idrica.

 


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